Il 21 e 22 marzo 2025 San Giuseppe Rock ha riportato musica, artigianato e pratiche culturali nel centro storico di Cosenza, all’interno del programma della Fiera di San Giuseppe. Un ritorno simbolico ma concreto in un luogo da cui la fiera, per motivi logistici e di sicurezza, si era progressivamente allontanata.
Il festival si è articolato tra Piazza Mercato Arenella, nel quartiere San Gaetano, e Piazza Spirito Santo, generando due giornate di attraversamento e cura collettiva.

Un mercato che si riattiva
Sabato 22 marzo Cosmo, nell’ambito del progetto Cosmo – Cosenza Micromondi, ha curato la programmazione culturale e relazionale di Piazza Mercato Arenella, nel quartiere San Gaetano.
Una piazza che, da tempo, ha perso la sua funzione di mercato rionale e che, in occasione del festival San Giuseppe Rock, è tornata a essere attraversata, vissuta e abitata collettivamente.
L’obiettivo era duplice: da un lato offrire un’occasione pubblica di incontro e scoperta, dall’altro attivare uno spazio a lungo sottoutilizzato, in continuità con il lavoro di mappatura e sperimentazione che stiamo portando avanti con il progetto Cosmo – Cosenza Micromondi.
Un mercato temporaneo per pratiche permanenti
Il MACS – Mercato Artigianale del Centro Storico, ha portato in piazza una selezione di artigiani e artigiane, creando una geografia temporanea di relazioni, produzioni e saperi.
A fianco, una serie di stand espositivi ha integrato l’offerta culturale con linguaggi visivi, grafici ed editoriali. Erano presenti:
– Zineè, festival dedicato alle fanzine e alla fotografia indipendente;
– Stamperia Senza Pressa, laboratorio di stampa artigianale;
– Manocchio, illustratore che reinterpreta in chiave ironica i segni del territorio cosentino;
– La Rivoluzione delle Seppie, con oggetti, riviste e progetti sviluppati tra Belmonte Calabro e altre geografie.


Laboratori per bambine e bambini

Nel pomeriggio, la piazza è stata abitata da bambine e bambini, attraverso due laboratori complementari:
– Graziella “Cous Cous” Pungitore ha proposto un laboratorio di cucito creativo, dove il gesto manuale diventa occasione per immaginare e costruire.
– Stefano Cuzzocrea ha messo in scena una performance di teatro di figura pensata per un pubblico molto giovane: ogni bambino è stato accolto individualmente da Fosco, una marionetta silenziosa e intensa, in un percorso emozionale ispirato alla paura e alla scoperta.
Durante le attività, la Libreria Raccontami ha offerto letture animate, una selezione di titoli illustrati e la possibilità di giocare a scacchi.
I numeri restituiscono la qualità dell’incontro: oltre 35 partecipanti attivi, circa 50 spettatori per la performance teatrale e più di 100 visite allo stand della libreria.

La giornata è stata accompagnata e chiusa dai dj set di Italia Serie Oro e Mujina Crew, che hanno trasformato la piazza in uno spazio sonoro condiviso.
Piazza Spirito Santo
Contemporaneamente, a Piazza Spirito Santo, il programma musicale ha segnato le due serate di San Giuseppe Rock.
Venerdì 21 marzo si sono susseguiti Alia & SPK, ‘O Zulù e Go Dugong, con live e dj set che hanno attraversato elettronica, dub, spoken word e ricerca globale.


Sabato 22 marzo, il collettivo Marley Session ha aperto la serata con i progetti di Bassoprofilo, Calura e Chiara Morelli.
A seguire, il concerto dei Modena City Ramblers ha riempito la piazza con parole, cori e memoria collettiva, mentre in chiusura la Mujina Crew ha riportato la dimensione festiva e notturna.
In totale, si stima una partecipazione di circa 500 persone la prima sera e oltre 2000 la seconda.
San Giuseppe Rock ha rappresentato per Cosmo l’occasione di approfondire il lavoro già in corso nei quartieri del centro storico, costruendo nuovi attraversamenti e restituendo funzione e presenza a spazi abbandonati o dimenticati.
Nel riattivare il mercato rionale della città vecchia, anche solo per un giorno, si è potuto immaginare uno scenario possibile di apertura, uso e affezione. Una piazza che può restare, anche oltre l’evento.
Un’occasione di festa, certo, ma anche di osservazione, sperimentazione e relazione. In una città che cambia, una giornata come questa diventa strumento di progetto, luogo di ascolto, traccia per futuri prossimi.