San Francesco

Lorenzo Aristodemo

Il Giardino di Shiva

Cosenza Vecchia come corpo vivente

Nel cuore del centro storico di Cosenza, tra via del Seggio e via San Francesco d’Assisi, Lorenzo Aristodemo ha contribuito a costruire un sistema di luoghi che unisce spiritualità, lavoro manuale e rigenerazione urbana.
Tutto è cominciato con il Giardino di Shiva, un piccolo centro yoga aperto dodici anni fa in un palazzo abbandonato, diventato punto d’incontro per una comunità eterogenea di praticanti, artisti e abitanti.

Nel tempo, quella pratica del corpo si è trasformata in una pratica del territorio.
La sua mappa dei chakra di Cosenza Vecchia immagina la città come un organismo energetico attraversato da un canale centrale – Corso Telesio – dove la Kundalini sale dalle radici alla mente.
In questa visione, ogni quartiere corrisponde a un organo vitale: Santa Lucia come bacino d’acqua e desiderio, Piazza Piccola come fuoco e vitalità, il Duomo come cuore e respiro.
Il corpo della città è il corpo delle persone che lo abitano.

Da quell’intuizione, Lorenzo e un gruppo di amici hanno deciso di agire concretamente.
«Abbiamo comprato un rudere completamente distrutto, senza aiuti pubblici né fondi europei, e ci siamo messi a ricostruirlo con le nostre mani» racconta.

Oggi, quello stesso edificio ospita due spazi complementari: la Stamperia Senza Pressa, laboratorio tipografico artigianale che recupera tecniche di stampa a caratteri mobili e linoleografia, e il Cineteatro Universal, un piccolo teatro-cinema da 62 posti che in pochi mesi ha ospitato oltre quaranta eventi tra concerti, film, performance e incontri.

Il nome “Universal”, trovato inciso su una vecchia lattina di polvere da sparo durante i lavori di ristrutturazione, è diventato un manifesto:
“una parola grottesca per un posto così piccolo, ma perfetta per quello che vuole essere — universale come possibilità, come partecipazione, come incontro tra le arti e le persone”.

Nelle sue parole, la cultura non è mai un evento eccezionale, ma una pratica quotidiana:
«Uno spazio del genere dovrebbe essere vissuto come una palestra, aperto ogni giorno. Non solo per gli spettacoli o le mostre, ma per respirare, imparare, acquisire un ritmo».
È un’idea che si oppone alla velocità e alla frammentazione della città contemporanea, e che restituisce alla lentezza un valore politico.

Oggi, tra i caratteri tipografici della stamperia e le sedie recuperate del teatro, prende forma una comunità trasversale, fatta di giovani, vicini di casa, artisti, studenti e curiosi.
Uno spazio popolare nel senso più pieno: accessibile, artigianale, condiviso.
«Sì, mi sento in un mondo perduto — ma anche in un mondo futuro», ha detto Lorenzo durante l’evento Il Mondo Perduto organizzato da Cosmo al Cineteatro Universal, in una serata che ha intrecciato voci, film e pratiche del quartiere.

In questo equilibrio tra lentezza e vitalità, Cosenza Vecchia diventa un laboratorio quotidiano dove il tempo si dilata, il corpo trova ritmo e la cultura si intreccia di nuovo con la vita del quartiere.

Scopri la Bottega
Il Giardino di Shiva

Centro Yoga e Culturale

https://www.giardinodishiva.it/

Via Casini 31

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